• SOSTENIBILITA’, INCLUSIONE E LO STADIO COME MODELLO
C’è una macchina organizzativa da raccontare che si muove alle spalle del campo. E si muove su dei principi solidi e profondi. Così il nostro Managing Director Corporate ha svelato come viene strutturato il sostegno alle squadre di calcio e quali sono i valori su cui si fondano: “Sostenibilità e inclusione, nel mondo del calcio, hanno due diversi livelli di coscienza, sviluppo e ambiti di applicazione. Inclusiva è la natura connaturata del calcio stessa: il primo aspetto che ho notato è l’approccio mentale, interno. Nei Club, quando si parla di squadra, ci si riferisce sempre alla squadra maschile. Il Parma Calcio ha 20 squadre: femminile, maschile, paralimpica e le giovanili. Noi promuoviamo internamente una cultura che sia inclusiva e aperta a tutte le squadre. Nel femminile abbiamo lavorato su tanti fronti, innanzitutto i contratti di lavoro, equiparandoli a quelli del maschile. Poi strutturali: garantire strutture interne adeguate a tutti, tenendo a mente che tutti i club hanno centri sportivi in cui è difficile integrare le due prime squadre, dandogli parità. E poi lo stadio: la stagione 22/23 è stata giocata sempre allo Stadio Tardini, di solito le altre squadre giocano su campi secondari. Lo stadio è della squadra e del Club; a tutti i sottoscrittori degli abbonamenti della prima squadra maschile abbiamo garantito l’accesso alle partite della femminile. Puoi assistere con un abbonamento a entrambe le squadre. Questo è un punto di partenza importante. Poi c’è la squadra paralimpica, ci siamo impegnati moltissimo. Abbiamo fatto campionati ed eventi con partecipazioni molto importanti e dove si è respirata in maniera sincera e spontanea l’inclusione. Giovedì 31 agosto faremo un grande evento allo Stadio Tardini e sfileranno tutte le nostre squadre. C’è tuttavia ancora tanto da fare, la nostra proprietà è americana e ci ha dato un forte imprintig per quello che riguarda l’inclusività. Noi abbiamo 25 nazionalità, provenienti da 3 continenti: il nostro obiettivo è garantire il rispetto e l’integrazione di tutti, indipendentemente dal genere, dall’etnia e dalla cultura, anche nei piccoli dettagli. Invece la sostenibilità purtroppo ha molta strada da fare: a parte tutti gli impegni che i Club prendono per la riduzione dei materiali mono uso, il grande limite è strutturale, gli stadi sono tutti realizzati negli Anni 80 e 90 e sono strutture energivore. In buona parte anche i centri sportivi. In Italia negli ultimi anni sono stati fatti solo 4 stadi, non è un percorso facilissimo rifare uno stadio ma è un passo fondamentale per procedere verso una maggiore inclusione e sostenibilità“.