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L’ALLENATORE CRISTIAN CHIVU: “CONTROLLIAMO NOI STESSI CON IMPEGNO E ATTEGGIAMENTO”

Collecchio, 14 marzo 2025 - Le dichiarazioni dell’allenatore Cristian Chivu, durante la conferenza stampa di presentazione della ventinovesima giornata di campionato contro il Monza, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.


CONTROLLIAMO QUELLO CHE SAPPIAMO FARE 

Per non caricare la partita contro il Monza, dobbiamo controllare le cose che possiamo controllare. Se pensiamo ad altro e la carichiamo troppo sprechiamo energie. Tutte le gare devono essere trattate uguali. Certo non è semplice, arrivati a questo punto della stagione, non pensare alla situazione, alla classifica. Noi abbiamo una squadra che può controllare ciò che fa e ho visto miglioramenti sia durante la settimana che in partita. Abbiamo sbagliato a Udine, forse, il primo tempo, con il Torino nei primi 25’ abbiamo sprecato un po’ di energie, quando poi dovevamo controllare, la squadra è venuta anche bella. Cominciamo a farlo dall’inizio, ad avere l’approccio giusto. Consapevoli del fatto che impegno e atteggiamento spesso fanno la differenza. Contro il Monza metteremo lo stesso spirito che abbiamo cercato di trasmettere da quando siamo arrivati, avevamo 13 finali in questo momento ne mancano 10. Quello che noi possiamo controllare è l’impegno e l’atteggiamento durante la settimana e soprattutto durante la partita. Oltre all’apprendimento degli schemi, abbiamo fatto un passo oltre, quello sulla preparazione mentale. Iniziamo sempre dalle cose che possiamo controllare. Dobbiamo focalizzarci su quello che siamo noi, che possiamo fare noi. Oltre al coraggio, la fiducia e il nostro impegno direi che le cose più importanti, il punto di partenza diciamo sono le cose che possiamo controllare. Non possiamo controllare quello che succede fuori o un arbitro, sennò diventa un atteggiamento mediocre che può danneggiarci dentro. Pensiamo a noi al nostro valore, a mettere sempre il massimo. Questo fa crescere il singolo e la squadra”.


LA FILOSOFIA DI CHIVU

Questa è la normalità credo. Sono chiaro fino dall’inizio non esistono titolare e riserve, per me esistono le gerarchie ma bisogna guadagnarsi lo status dentro a un gruppo. La cosa fondamentale è quello che loro riescono a fare durante la settimana. Lo dico spesso: la cosa più difficile è guadagnarsi la stima del compagno, non dell’allenatore o dei giornalisti per il giudizio che possono avere. Fondamentale è la stima del compagno per l’impegno e l’atteggiamento. Io cerco sempre di dare qualche spiegazione in più di avere rapporto schietto e onesto con chi magari si sente penalizzato partendo dalla panchina, ma dal mio punto di vista non è così. Perché oggi con 5 cambi si può cambiare una partita e, quindi, si devono accettare le scelte dell’allenatore capendo l’importanza che hanno quando entrano in campo, che sia per un’ora o 30 minuti si deve dare e fare di tutto per aiutare i compagni e la squadra”.

LA FORMAZIONE 

È stata una settimana di lavoro come le altre dove ognuno di noi ha cercato sempre di dare il massimo. Per quanto riguarda le assenze di Sohm e Vogliacco ci dispiace perché volevano esserci a questa partita, ma nello stesso momento dobbiamo pensare a chi è a disposizione e dobbiamo trasmettere a loro che sono utili alla causa. Nonostante le assenze, tutti gli altri che fanno parte del gruppo Parma possono dare di più di quanto dato fino ad ora. Bernabé? era stato con noi contro il Torino, abbiamo pensato di farlo entrare, ma qualche situazione della partita ci ha portato a fare qualche cambio non previsto soprattutto a livello di difensori centrali, ma avendo tutti e due ammoniti abbiamo scelto di non rischiare e quindi abbiamo perso un cambio. Fino alla partita contro il Torino Adriàn aveva fatto solo un allenamento, questa settimana si è allenato sempre e bene, quindi è a disposizione. Ondrejka? Si allena tutti i giorni, lo osserviamo e abbiamo avuto qualche colloquio in più per quanto riguarda le richieste e per capire meglio anche la persona. Sicuramente lavorando sodo come ha fatto ultimamente, la sua opportunità arriverà presto”.


LA LEZIONE DELLE STELLE

Pellegrino e Bonny insieme? Due punte potrebbero giocare o non giocare. Bisogna capire però anche l’equilibrio di una squadra e anche nel caso succedesse qualcosa si devono capire le alternative possibili. A oggi, in rosa, abbiamo due punte sane. Credo di aver risposto alla domanda… Pellegrino ha lavorato bene ma va capito che i titoli di giornale durano poco, la gente vuole vedere la stessa prestazione vista anche nella partita successiva. Lui è giovane e gli si deve far capire che il lavoro alla fine paga, ma credo lo abbia capito. Ha lavorato bene anche questa settimana, ma noi abbiamo il dovere di far brillare le stelle il più a lungo possibile nel contempo prepararle alla caduta. Perché a volte le stelle cadono e bisogna essere pronti a rialzarsi il prima possibile”.


DENNIS MAN

Man si è allenato bene, lo ha sempre fatto e come gli altri può aggiungere qualcosa dal punto di vista dell’impegno. Continua a dirlo perché è qualcosa a cui tengo molto. Non è un messaggio per lui ma per tutto il gruppo. Abbiamo una squadra che ha necessità di qualche rinforzo da parte mia. Un gruppo che ha bisogno tutti i giorni di sentirsi dire le stesse cose. Man sta facendo un grande lavoro, lo vedo con l’atteggiamento giusto, si impegna come gli altri”. 

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LA ROTAZIONE IN DIFESA

 “Poco fa stavo facendo la conta di quanti difensori centrali ho, sicuramente ho solo un mancino che è Valenti, ma devo sempre pensare a non mettere in difficoltà la squadra o il singolo. Lautaro sta facendo bene dal punto di vista difensivo: grinta, atteggiamento, personalità e coraggio di andare a fare il duello. Poi se devo vedere chi affiancare a lui devo pensare prima chi ho a disposizione. Vogliacco nella prima partita non l’ho avuto, c’era invece contro il Torino, ma con il Monza non ci sarà. Balogh ha fatto molto bene contro Bologna e anche a Udine anche se qualcuno può pensare che il rigore arrivi da un suo errore. Devo ancora di lavorare su questo (la difesa, nda) senza però cambiare molto per non creare confusione nel gruppo. Poi c’è Giovanni, il più piccolo, ma metterlo a sinistra… Gli manca un po’ di esperienza, a me da centrale di sinistra mi avessero messo a destra lo avrei fatto, ma a 18 anni avrei faticato di più. Giovanni va messo dove può rendere meglio. E dove può superare la mancanza di esperienza. A lui qualcosa in più gli perdoniamo perché è giusto. È un ragazzo in gamba e ha capito quello che vogliamo da lui. Diventerà un grande difensore”.


CALCI D’ANGOLO E PALLE INATTIVE

 “I calci piazzati sono sempre decisivi, perché sono una situazione favorevole da dove puoi fare gol. Ma la cosa più importante sul calcio piazzato è il battitore. E, trovarlo, non è semplice. Puoi prepararlo quanto vuoi, ma se poi la palla non va dove vuoi metterla diventa più difficile. Però sono situazioni importanti in una partita che vanno sfruttate. A volte fanno vincere o perdere le partite”.

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