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L’ALLENATORE FABIO PECCHIA: “L'UDINESE È UNA REGINA, HA GRANDE FISICITÀ”

Collecchio, 15 settembre 2024 - Le dichiarazioni dell’allenatore Fabio Pecchia, durante la conferenza stampa di presentazione della quarta partita di campionato contro l’Udinese, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.


LA PARTITA CONTRO L’UDINESE

La sosta e il posticipo allungano l’attesa, abbiamo avuto qualche giorno in più per i ragazzi della Nazionale e in questo caso ci viene bene. C’è voglia di tornare a giocare, di stare in campo, dell’adrenalina e della tensione della partita. Dopo il Napoli, anche con pochi calciatori, c’è stato un misto di delusione e consapevolezza di aver fatto una bella prestazione. Abbiamo avuto qualche giorno in più perché in alcune partite lo scorso anno giocavamo addirittura il venerdì. La partita è il lunedì e rispetto a qualche situazione della stagione passata abbiamo qualche giorno in più. Che partita mi aspetto? Con l’Udinese parliamo di un Club da 30 anni in Serie A, che ha fatto sempre grandi cose, con una fisionomia e un’idea molto chiara di fare calcio, che rispetto a Milan e Napoli nelle passate stagioni ha vissuto momenti diversi. Quest’anno è partita molto bene, forse è la regina di questo inizio di campionato e pur avendo una disposizione in campo molto simile a quelle affrontate con Fiorentina e Napoli hanno un atteggiamento molto aggressivo, con un allenatore che ha dato in poco tempo una forte idea alla squadra. Hanno una grande fisicità e struttura e il nostro modo di stare in campo, il nostro palleggio non deve cambiare tanto ma ci dovremo adeguare molto a ciò che troveremo sul campo. L’Udinese ha due calciatori molto forti sulle fasce e due di qualità nella zona centrale. I nostri due centrocampisti dovranno lavorare bene ma anche i quattro difensori dovranno essere bravi a scivolare indietro molto velocemente”.

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OBIETTIVO CHIARO E VOGLIA DI GIOCARE

Una sfida tra squadre rivelazione? Non lo so, la sfida in questo momento parla di una squadra che sta bene, l’Udinese, e una che, al di là della sconfitta a Napoli, sta altrettanto bene. Vogliamo giocare questa partita come sappiamo e vogliamo fare, ci sono tre punti in palio e giochiamo per vincere, il nostro atteggiamento non deve cambiare. Ciò che ci portiamo dietro da Napoli è proprio questo. Portiamo avanti i nostri principi e lunedì troveremo una squadra che vuole fare la partita, starci addosso e noi vorremmo fare la stessa cosa. È una partita che molto probabilmente si potrà aprire lo stesso come è stato in quelle precedenti. Cosa significa per me essere la sorpresa del campionato? Il nostro obiettivo deve essere chiaro, il nostro cammino è quello e l’obiettivo finale anche. Vogliamo raggiungerlo cercando di essere noi stessi, giocando un calcio bello, divertente, veloce, molto verticale e dinamico, cercando di trasmettere entusiasmo. Se poi la gente si diverte, tanto meglio. A Napoli si sono divertiti di più i tifosi avversari. Ciò che conta è vincere le partite ma la strada è quella. Vogliamo giocare il calcio che abbiamo espresso in queste partite. Per quanto tempo ci riusciremo? Questo lo vedremo”.


IL RISPETTO DELLA TITOLARITÀ DI UN GRUPPO

“Il ruolo del portiere, due titolari? Io non ci trovo nulla di strano nel parlare di più titolari. Trovo una grande apertura ed è una situazione assolutamente valida perché in calcio va in quella direzione, di un gruppo e una rosa. Si tratta di gestire 24 o 25 ragazzi e la titolarità resta del gruppo, del collettivo, non del collettivo. Il centrocampo? Per me avere diverse soluzioni è sempre un vantaggio perché parlo di caratteristiche e anche del tipo di gara da giocare. So che con l’arrivo di Keita abbiamo un calciatore in più con caratteristiche diverse rispetto a quelle che avevamo già nel gruppo. Per me, anche la capacità della squadra di poter cambiare in corsa, diventa un valore aggiunto. Quando faccio le formazioni iniziali mi piace tener conto di questa situazione, ovvero che la partita mi porta a fare eventuali cambi o anche delle semplici rotazioni. Chi giocherà lunedì? Mi verrebbe da dire Coulibaly +10. Anzi, Chichizola +10. Noi abbiamo un Club, una società e ragazzi multietnici. Andando a cercare l’italianità, forse la troviamo proprio qui dentro. Sul discorso dell’esperienza la nostra strada è molto chiara e cerchiamo di raggiungere risultati in questo modo”.

KEITA, ALMQVIST E CANCELLIERI

Mandela Keita? Su Keita posso dire che la sua è una buona condizione, veniva già abbastanza allenato ed è un ragazzo molto sveglio, è in grado di inserirsi rapidamente nel gruppo. Il suo carattere lo agevolerà e aiuterà molto. Sicuramente è in buone condizioni. Per quanto riguarda il resto, cambiano alcune situazioni. Quella di Osorio è diversa da quella di Man e Mihaila, Circati è arrivato qualche giorno prima rispetto ad altri. I primi giorni sono stati un po’ più complicati per i ragazzi perché le partite sono state impegnative: bisogna valutare e fare molta attenzione perché la partita si inizia ma si finisce anche in un altro modo. Chichizola? Leo lavora alla grande e sempre. C’è poco da aggiungere e da sottolineare, evidenzio sempre l’importanza del gruppo, della rosa e non è tanto la quantità dei minuti giocati ma la qualità. Almqvist e Cancellieri? Per me loro due hanno più qualità di poter ricoprire più ruoli, dipende dalla partita. Possono giocare sia a destra che sinistra e Cancellieri può fare molto bene anche in posizione centrale. Possono giocare e hanno anche la voglia di poter essere spostati da un lato all’altro”.


WILAN CYPRIEN

L’esclusione dalla lista di Cyprien? Su Willy è stata una risorsa straordinaria nella passata stagione, dobbiamo solo ringraziarlo. Ora la sua posizione è figlia di dinamiche societarie”.

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