OBIETTIVO CHIARO E VOGLIA DI GIOCARE
“Una sfida tra squadre rivelazione? Non lo so, la sfida in questo momento parla di una squadra che sta bene, l’Udinese, e una che, al di là della sconfitta a Napoli, sta altrettanto bene. Vogliamo giocare questa partita come sappiamo e vogliamo fare, ci sono tre punti in palio e giochiamo per vincere, il nostro atteggiamento non deve cambiare. Ciò che ci portiamo dietro da Napoli è proprio questo. Portiamo avanti i nostri principi e lunedì troveremo una squadra che vuole fare la partita, starci addosso e noi vorremmo fare la stessa cosa. È una partita che molto probabilmente si potrà aprire lo stesso come è stato in quelle precedenti. Cosa significa per me essere la sorpresa del campionato? Il nostro obiettivo deve essere chiaro, il nostro cammino è quello e l’obiettivo finale anche. Vogliamo raggiungerlo cercando di essere noi stessi, giocando un calcio bello, divertente, veloce, molto verticale e dinamico, cercando di trasmettere entusiasmo. Se poi la gente si diverte, tanto meglio. A Napoli si sono divertiti di più i tifosi avversari. Ciò che conta è vincere le partite ma la strada è quella. Vogliamo giocare il calcio che abbiamo espresso in queste partite. Per quanto tempo ci riusciremo? Questo lo vedremo”.
IL RISPETTO DELLA TITOLARITÀ DI UN GRUPPO
“Il ruolo del portiere, due titolari? Io non ci trovo nulla di strano nel parlare di più titolari. Trovo una grande apertura ed è una situazione assolutamente valida perché in calcio va in quella direzione, di un gruppo e una rosa. Si tratta di gestire 24 o 25 ragazzi e la titolarità resta del gruppo, del collettivo, non del collettivo. Il centrocampo? Per me avere diverse soluzioni è sempre un vantaggio perché parlo di caratteristiche e anche del tipo di gara da giocare. So che con l’arrivo di Keita abbiamo un calciatore in più con caratteristiche diverse rispetto a quelle che avevamo già nel gruppo. Per me, anche la capacità della squadra di poter cambiare in corsa, diventa un valore aggiunto. Quando faccio le formazioni iniziali mi piace tener conto di questa situazione, ovvero che la partita mi porta a fare eventuali cambi o anche delle semplici rotazioni. Chi giocherà lunedì? Mi verrebbe da dire Coulibaly +10. Anzi, Chichizola +10. Noi abbiamo un Club, una società e ragazzi multietnici. Andando a cercare l’italianità, forse la troviamo proprio qui dentro. Sul discorso dell’esperienza la nostra strada è molto chiara e cerchiamo di raggiungere risultati in questo modo”.