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THE NOTTINGHAM CONFERENCE: LOTTA AL RAZZISMO E RAFFORZAMENTO DELL’EQUITA’ DI GENERE NEL CALCIO EUROPEO

La casa del Nottingham Forest, il City Ground, ha ospitato dal 30 gennaio all’1 febbraio una importante conferenza nella quale sono stati affrontati temi come la lotta al razzismo e alla disuguaglianza di genere nel calcio europeo.


L’evento è stato promosso dal club inglese e dall’Università di Harvard e ha avuto come obiettivo quello di stimolare un dibattito per trovare soluzioni su temi che ancora oggi fanno parte della società in cui viviamo: il razzismo e la disuguaglianza di genere.


Hanno partecipato alla conferenza esperti, professori di Harvard, calciatori, ex calciatori, calciatrici, ex calciatrici e appassionati di calcio, per promuovere un cambiamento positivo nello sport. Tra i nomi più noti sono intervenuti Lilian Thuram, Bex Smith, Thierry Henry, Elisabetta Spina, Christian Karembeu, Robert Pires, Olivier Dacourt, Viv Anderson e Stan Collymore.


Questi giocatori, insieme all’attuale rosa del Nottingham Forest, si sono uniti ai più importanti accademici della rinomata università americana per proporre nuove idee che saranno presentate agli organi direttivi dello sport e ai club europei.

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In rappresentanza del Parma Calcio, ha preso parte all’evento Zé Maria, collaboratore tecnico del settore giovanile gialloblu dal 2022 che ha vestito, tra le altre, le maglia di Parma, Perugia e Inter. Il brasiliano ha raccontato così la sua esperienza nei tre giorni inglesi:

“Forse non ci rendiamo ancora conto di quanto il razzismo danneggi non solo le persone che ne sono vittime, ma anche tutta la società in cui viviamo, nel mondo del calcio e non solo. C’è ancora molta strada da fare per risolvere del tutto questo problema, ma sono fiducioso che eventi come questo aiutino a sensibilizzare verso una legittima equità razziale e di genere.

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Mi viene in mente quando ero calciatore, i cori razzisti che ho sentito sono stati insegnati alla generazione successiva. I ragazzi di allora sono diventati genitori e hanno tramandato il razzismo ai loro figli. All’epoca abbiamo sbagliato tutti, perché avremmo dovuto uscire tutti dal campo. Nell’ultimo caso, Udinese-Milan, entrambe le squadre avrebbero dovuto abbandonare la partita per dare un segnale forte. Solo così facendo le federazioni inizierebbero a prendere dei provvedimenti giusti.

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Il calcio è l’unico sport al mondo che ha fermato una guerra, Nigeria 1969, quando il Santos di Pelé ha fatto un tour in Africa, quindi non dobbiamo mai dimenticarci la forza che hanno questo sport e i calciatori. Purtroppo razzismo, pregiudizio e disuguaglianza di genere continuano ad esistere nel nostro sport e per loro non c’è posto. Uguaglianza, equità e inclusione devono essere le priorità se vogliamo davvero sentirci orgogliosi dello sport che amiamo, delle società che rappresentiamo e per il futuro inclusivo del quale vogliamo fare parte. Bisogna prendere decisioni forti e importanti una volta per tutte”.

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