Collecchio, 6 ottobre 2023 - Le dichiarazioni dell’allenatore crociato Fabio Pecchia, durante la presentazione del match contro il Venezia, rilasciate nella sala stampa del Mutti Training Center di Collecchio.
VENEZIA FORTE IN AREA DI RIGORE
“Il primo pensiero per la trasferta di Venezia mi fa venire un sentimento di profonda tristezza per l’incidente che c’è stato, perché è di una gravità assoluta, pensando a quello che è successo. Il Club ha mostrato vicinanza alle vittime e ai familiari. Noi invece ci avviciniamo a Venezia pensando a quello che è l’aspetto tecnico della partita. Sarà una partita di ritmo, perché il Venezia mantiene i ritmi alti, e che in area mostra la sua forza, con gli attaccanti. E dobbiamo essere bravi a tenere gli stessi ritmi e ad avere maggiore controllo della partita, un maggior possesso rispetto a quello che abbiamo fatto a Cremona. Come ambiente troveremo un ambiente caldo e carico, che spingerà. Dal punto di vista tattica è cambiato qualcosa rispetto alla scorsa stagione, sono più orientati al 4-4-2 che si sviluppa sulla fasce. Con due giocatori davanti, dipenderà da quello che vorrà fare Vanoli: se utilizzerà i due attaccanti oppure con Johnsen dietro a Pohjanpalo. Certo che hanno delle qualità che attaccano con forza l’area, cercano di sviluppare, ma in area hanno calciatori forti come Gytkjaer che quando è entrato ha mostrato forza, potenza e presenza”.
LA NOSTRA PARTENZA
“Guardo a come è finita la stagione scorsa, preferisco sempre fare un passaggio indietro. Di come poteva essere, in estate. Il nostro campionato è alzare la testa a maggio, ora è troppo relativo. E’ bello e importante. Ma, dicevo l’anno scorso, tutte le squadre vogliono vincere contro il Parma, per la storia, per il Club, per il blasone. E il fatto adesso che c’è la classifica, anche se è un dettaglio, tutti aumenteranno le forze per voler battere il Parma. E noi dovremo mantenerci a quei livelli. Estévez? Non sarà con noi, lo sarà fra qualche giorno. Non sarà della partita”.
SIMON SOHM
“Di indispensabile non c’è nessun calciatore, solo l’anima e lo spirito di gruppo sono indispensabili. Simon ha una qualità che ha sempre avuto, di avere l’ultimo passaggio. Poi il lavoro, la consapevolezza, il rendersi conto del suo potenziale lo sta mostrando. Tante volte, nel 4-2-3-1, è più vicino alla punta, ma in nazionale e nel suo passato ha giocato da centrocampista, in grado di attaccare lo spazio e di ripartire. Questo gli permette poi di coprire campo e di ribaltare l’azione con forza e qualità. Se ogni giocatore continua a crescere, credo che il Parma stesso può solo che migliorare. Parlare ora di lui, è riduttivo. A me è piaciuto moltissimo nella parte finale dello scorso anno, dove ha mostrato, in un momento in cui l’ho messo severamente in concorrenza o l’ho ri-sostituito o non l’ho convocato, ha risposto. E quando risponde sul campo, si vede. Ed è in grado di giocare dietro la punta o fare la mezz’ala, questo ci consente di cambiare in corsa. A Cremona abbiamo rovesciato il vertice e ha mantenuto la stessa identità'.
IL GOL SUBITO A CREMONA
“Bisogna comportarsi in modo diverso, mi dispiace perché i ragazzi erano convinti che non ci fosse quel fallo. Però è stato un tiro che ha ingannato Leo, ma dobbiamo comportarci in maniera diversa. Il coccodrillo? Non lo abbiamo mai fatto, ma al di là di questo, si può saltare ma mantenere una certa solidità”.
LO STIMOLO EUROPEO
“E’ stato bello vedere le partite di Champions, ho visto Union Berlino-Braga, c’è un livello di qualità, di ritmo e di tecnica. E questo ci aiuta ad avere una prospettiva diversa. Perché il nostro campionato, la B, è totalmente diverso dagli altri. Trovare spunti, con le partite infrasettimanali europee, crea spunti di riflessione anche con i ragazzi, i giovani, in termine di paragone, che può essere uno stimolo per i miei”.