L’esperienza odierna si è arricchita con un altro momento di autentica inclusione nella famiglia del club: il pranzo consumato nel ristorante del Mutti Training Center insieme ai dipendenti e ai collaboratori del Parma Calcio.
E’ un gruppo di giovani, attualmente residenti nelle comunità della rete Azienda Servizi alla Persona (ASP), in cui il Parma Calcio è inserito ed in collaborazione con il Comune di Parma con l’associazione Ciac O.N.L.U.S., l’A.S.D. LA PAZ, l’A.S.D. San Leo, il Centro Servizi Edili, il Centro Servizi per il Volontariato, la comunità di Sant’Egidio, il circolo Aquila Longhi e la parrocchia di Porporano. Il commento di Domenico Sgromo, responsabile per l’Azienda Servizi alla Persona della comunità di Casa Baloo di Porporano: “E’ stata un’esperienza bellissima, oserei dire addirittura leggendaria per i nostri ragazzi. Se nei giorni precedenti erano emozionati, oggi escono dal Centro Sportivo di Collecchio felici, sapendo di avere nuovi amici in Italia, a Parma, nel territorio che li ha accolti. Tra i nostri progetti per l’inclusione sociale lo strumento dello sport è fondamentale. Il Parma Calcio ci sta dando questa bella e importante opportunità”.
Anche Giuseppe Squarcia, Football Social Responsibility Officer del Parma Calcio, che seguito il gruppo di 8 ragazzi e 4 accompagnatori, ha sottolineato: “Il sostegno ai minori richiedenti asilo senza famiglia di origine è una delle policy delle strategie di responsabilità sociale dettate ai club da Uefa e Figc. Grazie al potere del calcio, si aiutano questi ragazzi a diventare parte della comunità ospitante. Al Parma Calcio sentiamo molto questa funzione, per instaurare e rafforzare legami e interazioni. Questa nostra attività è soltanto ai primi passi”.